Ufficio Archivio

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Gestione archivio storico e corrente.

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STORIA DELL’ARCHIVIO E DELLE SUE VICISSITUDINI

L’attuale municipio di Cortina d’Ampezzo fu costruito tra il 1834 e il 1838 come Casa degli Uffizi a lato della strada di Alemagna, inaugurata dall’imperatore Francesco I nel 1832 e che nel 1834 divenne strada postale dell’Impero. Dal 1868 la Casa degli Uffizi, progetto neoclassico dell’ingegnere governativo Xavier Schweighofer, fu sede dell’Imperial Regio Capitanato Distrettuale, del Giudizio distrettuale, dell’Ufficio del Censo, del Commissario forestale, del Veterinario e delle prigioni (di cui si conserva ancora la porta in ferro) per i Comuni d’Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia. Dal 1919 è l’attuale sede del Municipio, che prima era collcata nel “Comun vècio”, edificio dipinto adiacente alla chiesa parrocchiale.

Con la caduta dell’Impero Austro-Ungarico nel 1918 e l’annessione della Magnifica Comunità di Ampezzo nel 1919, l’Archivio Comunale dalla vecchia sede fu spostato nel Palazzo degli Uffizi, in soffitta, mentre la documentazione del Palazzo degli Uffizi fu portata a Belluno e a Innsbruck, probabilmente durante la Prima Guerra mondiale.

Un primo elenco di consistenza dell’Archivio risale al 19 aprile 1926 e porta la firma di Angelo Magoro. L’elenco è intitolato “Cassetta IIIª. Pergamene”, “Cassetta II”, “Cassetta I” e riporta la serie di pergamene e di altri pochi fascicoli dell’archivio storico dal XIV al XIX secolo.

Dopo il trasloco dal Comun Vècio alla Casa degli Uffizi, l’archivio giacque in precarie condizioni, impolverato e in disordine nelle soffitte del nuovo palazzo municipale.

Le sezioni archivistiche storiche, l’archivio di deposito e quello corrente si trovavano mescolati. Con una lunga e paziente opera ultratrentennale, l’archivista Luigi Ghiretti (nato a Cortina d’Ampezzo nel 1930, assunto in Comune dal 25 novembre 1949 al 23 dicembre 1954 e dal 6 giugno 1960 al 20 luglio 1992, morto nei primi anni del Duemila) – sotto la guida di un archivista romano – ha riordinato i seguenti fondi, creando importanti inventari dattiloscritti corredati di repertori e inventariando gran parte dell’archivio comunale:

  • Archivio Storico 925-1918 (secondo elenco del 1963)
  • Archivio Storico 1919-1965 (elenchi effettuati dal 1960 al 1992)
  • Archivio di Deposito 1966- 1992 (elenchi effettuati dal 1966 al 1992)

L’archivio, soprattutto quello storico (925-1918), la cui sezione separata, istituita nel 1967, è in buono stato di conservazione e propriamente ordinata, è uno dei più importanti della provincia bellunese. Intorno all’anno 1990 iniziò l’opera di trasferimento, con relativo ampliamento e successivo ordinamento dell’archivio di deposito, nella nuova sede nel seminterrato della casa municipale, completamente a norma e munita di sala di studio. Tali locali sono stati inaugurati e presentati al pubblico nel maggio del 2002. Sempre intorno agli anni novanta s’iniziò l’opera di approfondimento generale, con schedatura analitica, commissionata dal Comune stesso e sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archivistica.

A partire dal 1998 è iniziata un’opera di inventariazione maggiormente dettagliata e aggiornata ad opera di Fiora Gaspari (per l’Archivio Storico 925-1918), Angelica Palatini (per l’Archivio di Deposito), con aggiornamento dal 1940 al 1984 fino al 1993 incluso, Mariagrazia Salvador per l’aspetto progettuale, Erminio Mastellotto per la regestazione di 50 documenti in tedesco gotico.

I lavori sono stati inaugurati nel maggio 2002.

Nel 2011 la dott.ssa Fiora Gaspari portò a termine l’inventariazione completa dell’Archivio Storico 925-1918.

Negli anni successivi l’archivista Stefano Ponte si prese cura della tenuta ordinaria e degli scarti dell’archivio di deposito.

Dal 2021 al 2023 l’intero archivio comunale posto al piano terra del municipio è stato oggetto di sistemazione. Tutte le stanze sono state svuotate, rinfrescate e ripulite, corredate di armadi scorrevoli dove era possibile e gli spazi sono stati suddivisi secondo un criterio più preciso.

La prima stanza al piano terra scendendo le scale, nella parte sinistra, è stata adibita all’Archivio di Edilizia Privata e Lavori Pubblici; la seconda all’Archivio della Polizia Urbana; la terza a magazzino, la quarta ad archivio del Personale, dell’Ufficio Anagrafe, Elettorale, della Segreteria e del Protocollo; la quinta stanza a sinistra per l’Archivio della Ragioneria, della Serie Sussidiaria, dei Contratti, del Patrimonio, dell’Economato, della Casa di riposo; la sesta stanza (a destra) per i verbali dei consigli comunali e di giunta, per le deliberazioni e le determine; la settima stanza per l’archivio storico e la consultazione.

Il lavoro di riqualificazione, riordino, assembramento delle serie, spostamento e ricollocamento dei documenti è stato effettuato dall’archivista Loris Serafini e portato a termine nel 2023.

DESCRIZIONE DELL’ARCHIVIO

Esistono un inventario dell’archivio storico ed altri dell’archivio di deposito del 1963 redatti da Luigi Ghiretti.

Serie principali

Deliberazioni del Consiglio (dal 1924); della Giunta (dal 1924); sono comprese quelle commissariali e podestarili

Protocolli delle risoluzioni della municipalità di Ampezzo (1810-1817); I libro delle sessioni comunali (1879-1889); II libro delle sessioni comunali (1889-1899)

Protocolli (dal 1850)

Contabilità (con atti dall’inizio del sec. XIX)

Carteggio amministrativo e 15 categorie (dal 1847)

Stato civile (dal 1899)

Documentazione anteriore al sec. XIX

Pergamene 88 (1318-1804), di cui 9 munite di sigillo, riguardano privilegi agli ampezzani, laudi, atti notarili, inventari di beni, vertenze su questioni confinarie

Laudi delle regole (dalla fine del sec. XIV, in copia, al sec. XVI)

Registri e libri vari 27 (secc. XVI-XIX contengono carte dal sec. X)

Catasto “teresiano”, regg. 5 (1775-1786)

Miscellanea, bb. 7 (secc. X-XIX, originali e copie)

Corrispondenza e contabilità varia, bb. 213 (1800-1918)

Registri e libri vari 23 (1727-1920).

Archivi aggregati

ECA e congregazione di carità, fascc. 32 (1924-1980)

ONMI, fascc. 2, compresi nella serie dell’economato

Giudice conciliatore, fasc. 22 non numeriati (1929-1996)

Azienda autonoma di soggiorno e turismo (1940-1987) i documenti sono mescolati in miscellanea

Consorzio di igiene e profilassi (1956-1980) c.s.

Per i numerosi itinerari d’indagine storica possibili si segnalano, per fare solo qualche esempio, documenti relativi alle regole, ai notai, ai confini, alle liti, ai boschi e pascoli, ai rifugi, alla ferrovia Dobbiaco-Calalzo, alle strade, alle olimpiadi invernali (1955-1956), alla Grande Guerra.

La ricerca va continuata nell’importante archivio della Ciasa de Ra Regoles e nell’Archivio di Stato di Belluno, dove è conservato il fondo archivistico Livinallogno Ampezzo.

Testi tratti da:

Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza Archivistica per il Veneto – Amministrazione provinciale di Belluno – Assessorato alla cultura, Archivi nella Provincia di Belluno. Indagine conoscitiva per la ricerca storica. Archivi comunali, a cura di Giustiniana Migliardi O’Riordan e Dora Testa Benzoni, con la collaborazione di Monica De Bona e Silvia Miscellaneo, Archivi delle IPAB a cura di Silvia Miscellaneo, Provincia di Belluno Editore, 2003, pp. 86-90.

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